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L'idea di una singola natura umana immutabile ha da sempre, nella cultura filosofica occidentale, un posto d'onore, ma tutt'altro che incontestato. A essa, infatti, si sono opposte le più diverse tradizioni di pensiero, dal relativismo antico alla più recente antropologia, che l'hanno vista addirittura come un ostacolo alla comprensione di noi stessi. E ora che essa rivive nella forma di un rinnovato naturalismo, le forze che vi si oppongono si collocano ancora più o meno sotto lo stesso segno. Il volume esemplifica alcune linee dell'attuale dibattito sulla natura umana: dalla ripresa del relativismo umanistico e tollerante di Erodoto e Protagora alla sociobiologia; dall'etica darwiniana al confronto tra le teorie morali neoaristoteliche e neokantiane contemporanee in un rapporto critico con i risultati delle scienze empiriche; dalla discussione dell'idea di una "mente morale" basata sull'ipotesi di una grammatica morale innata al dibattito politico multiculturale che indica nell'idea di natura umana un prodotto e uno strumento dell'egemonia occidentale; per finire con la riflessione su sesso e genere nel pensiero della differenza, e con l'idea di natura del "vivente" nella biopolitica contemporanea.